Zanardi: esperienza fantastica alla 24 Ore di Daytona
“Pineapple” alla 24 Ore di Daytona: storie e sensazioni del campione
L’italiano Alex Zanardi, è stato al centro di reportage in tutto il mondo ed è stato il preferito dai fan a Daytona. In un’intervista, Zanardi ripercorre il progetto “24 Ore di Daytona“.
A bordo della BMW M8 GTE #24, assieme a Zanardi c’erano John Edwards (USA), Jesse Krohn (FIN) e Chaz Mostert (AUS). La vettura è stata modificata con uno speciale sistema di frenatura manuale realizzato da BMW M Motorsport. Dopo diversi piccoli contrattempi in gara, il quartetto è arrivato a casa nono nella classe GTLM. Mentre la vettura numero 25 si è posizionata al primo posto di categoria con i piloti Connor De Phillippi (USA), Augusto Farfus (BRA), Philipp Eng (AUT) e Colton Herta (USA).
Alex, quale è stato il tuo momento clou della gara di 24 ore a Daytona?
È difficile focalizzarsi su un singolo punto. Il momento clou è quello che sto portando a casa – le impressioni di questo intero progetto – dalla partecipazione di ogni membro del team che mi ha fatto sentire davvero desiderato in questa avventura e da tutta la dedizione ed il duro lavoro che hanno mostrato tutti gli ingegneri a Monaco di Baviera.
È stato fantastico vivere questa avventura con tutte queste persone che sono veri amici. Naturalmente, quando è stato annunciato che avrei partecipato alla gara con una delle due vetture, tutto il mio orgoglio si è messo da parte ed ha prevalso il senso di responsabilità per quello che dovevo fare.
In cima c’è stato il supporto che ho ricevuto da tutti gli americani, i fan, l’IMSA, anche i concorrenti lungo la corsia dei box: tutti si sono sentiti così felici di avermi intorno. Certo, è qualcosa che va ben al di sopra del risultato sportivo a cui miravamo, che purtroppo non è arrivato, ma questo è il motorsport.
Alessandro Zanardi
Quale è stata la più grande sfida in questo progetto?
Stare fuori dai guai è la più grande sfida in una gara di 24 ore.
Alessandro Zanardi
Ma in questa situazione, con queste condizioni difficili, mi sentivo più vulnerabile di chiunque altro sul campo che è più esperto di me.
Questo va oltre il mio problema personale, ma sono riuscito a non commettere errori, a raggiungere un livello decente in classifica e sono orgoglioso di questo.
C’è stato qualcosa in questo intero progetto che ti ha sorpreso?
Probabilmente la prima volta che sono andato a Monaco dopo il nostro incontro in cui avevamo discusso di tutto; quando mi sono seduto in macchina, tutto è andato per il verso giusto!
In un certo senso si chiama tecnologia: hanno modi per progettare e fare cose che molto tempo fa avrebbe richiesto molto più tempo. Ma ci vuole anche la curiosità;
Alessandro Zanardi
ci vuole passione e dedizione.
Questo è ciò che caratterizza tutte le persone della BMW M Motorsport.
È difficile comprarlo.
Guardiamo avanti: cosa ti viene in mente ora dopo questo progetto?
Beh è ora di tornare al mio allenamento, perché i miei muscoli soffrono per la mancanza di esercizio.
Ho una campagna paraolimpica da preparare, ma questo è stato il momento perfetto per prendermi una pausa dal paraciclismo e riempire il mio cuore di un nuovo entusiasmo.Alessandro Zanardi
Userò il tempo che mi separa dalla campagna per rimettermi in forma e migliorare le mie condizioni. In questo modo spero di avere una buona stagione, così da raccogliere i punti necessari per andare ai giochi Paralimpici a Tokyo.