Rolls Royce Phantom: cala il sipario sulla settima serie
Rolls Royce Phantom: l’ultimo esemplare dell’ammiraglia di Goodwood, lascia la linea di produzione e chiude un’era. Ora una nuova era si apre con la Rolls Royce Phantom VIII
Rolls Royce Phantom: l’ultimo esemplare dell’ammiraglia di Goodwood, lascia la linea di produzione e chiude un’era. Ora una nuova era si apre con la Rolls Royce Phantom VIII.
Dalla sua introduzione un po’ più di 90 anni fa, ogni automobile che ricevuto il nome “Phantom” ha spostato in avanti i limiti di lusso, secondo il quale gli altri si sarebbero dovuti confrontare. La Rolls Royce Phantom VII lascia con grazia il palco, dopo aver definito il primo capitolo della rinascita di Rolls-Royce, non vediamo l’ora di rivivere il suo successo con l’imminente arrivo del suo successore. Un’ audace, nuova manifestazione d’arte, costruita su un’architettura completamente nuova, promette di illuminare nuovamente il nome più celebre al mondo nel lusso. “
Torsten Müller-Ötvös, amministratore delegato, Rolls-Royce Motor Cars.
Phantom: il massimo del lusso da oltre 90 anni
Come suo successore moderno, la Phantom di prima generazione è stata sviluppata in un ambiente di una segretezza febbrile, sotto il carico del peso delle aspettative che circonda una vettura così importante. L’ingegnere capo Ernest Hives si è spinto fino al punto di spargere la voce di blindatura nei dintorni alla fabbrica, a sostegno del nome in codice del progetto Easteren Armoured Car (EAC) .Questo tipo di fervore e di controllo globale che circonda il suo sviluppo, non è stato forse più visto per oltre sette decenni, quando un piccolo team di ingegneri e progettisti si è sistemato, in totale segretezza, in una banca in disuso nel centro di Londra. Il loro compito era quello di creare una Phantom, degna di questo nome e reverenziale per la sua storia, mentre si stavano facendo dichiarazioni audaci sulla posizione apicale di Rolls-Royce in un nuovo paesaggio di lusso.
Come è nata la Rolls Royce Phantom VII?
Nella progettazione della Phantom VII, il compito che Ian Cameron ed il suo team di progettisti avevano da svolgere non può essere sopravvalutato. Rolls-Royce, sotto una nuova custodia, aveva appena cinque anni per progettare con successo, sviluppare, ingegnerizzare e testare un’automobile degna di ri-entrare nella coscienza di una élite. Il mondo era alla finestra.
Il 3 Gennaio 2003 Ian Cameron, ha presentato al mondo intero – tramite i media globali – la visione di una nuova Phantom. La vettura era al suo terzo giorno di funzionamento senza intoppi. Per tenere la stampa fuori pista, Phantom VII è stata progettata e sviluppata sotto un manto di segretezza assoluta.
Su presentazione che prima auto, la stampa sono stati unanimi nella loro reazione, lodando Rolls-Royce ed i suoi nuovi proprietari (BMW, NdR) per portare al mondo un’interpretazione moderna delle linee classiche e delle proporzioni che avevano mantenuto una presenza signorile, da grandi occasioni del mondo per tre quarti di secolo.
La Rolls Royce Phantom VII
Una telaio in alluminio totalmente nuovo, progettato e realizzato per resistere e focalizzato al risparmio di massa, e spinto da un magnifico motore V12 da 6.75L – ovviamente aspirato – dando quel tocco di “velluto” che ci si aspetta da Rolls-Royce.
Dietro le emblematiche “suicide doors” della Rolls-Royce Phantom si affaccia un interno dalla squisita fattura – realizzato utilizzando solo i migliori materiali, accoppiati da una nuova forza lavoro artigianale e disegnato da maestri pellai ed ebanisti.
Questi primi artigiani, parte di una forza lavoro in quel primo giorno di appena 350 elementi, aiutati da una fiorente nuova generazione di 1.700 abili artigiani, hanno reso possibile il successo della nuova Rolls Royce di settima generazione.
Per la prima volta da quando l’età delle carrozzerie era naufragata, così come le personalizzazioni dei patron del lusso, ora veniva offerto un servizio completo di personalizzazione attraverso il programma su misura del marchio. Il servizio Bespoke con Phantom, ha a disposizione una squisita tela bianca su cui potevano essere espresse le visioni audaci dei suoi patroni.