BMW M3 e BMW M4: aggiornamenti tecnici di rilievo
BMW M3, BMW M4 Coupe’ e BMW M4 Cabrio riceveranno, a partire da Novembre 2017, due aggiornamenti tecnici di rilievo. Un nuovo albero di trasmissione in acciaio ed un filtro anti-particolato
Un nuovo albero di trasmissione in acciaio prenderà il posto di quello realizzato in CFRP e sempre per esigenze anti-inquinamento verrà introdotto il PPF (Petrol Particulate Filter) sul propulsore benzina. Non saranno interessate dall’aggiornamento le BMW M4 CS e BMW M4 GTS
BMW M3, BMW M4 Coupe’ e BMW M4 Cabrio subiranno un importante aggiornamento sottopelle. A partire da Novembre 2017 gli esemplari prodotti subiranno un cambio radicale. Verrà sostituito l’albero di trasmissione in CFRP (Carbon Fiber Reinforced Plastic), ossia in Fibra di Carbonio con Rinforzo in Fibre Plastiche, con un nuovo albero in acciaio ad alta resistenza.
BMW giustifica il tutto come una necessità per ottemperare alle future norme anti-inquinamento. Citiamo da cartella stampa:
This measure will create the necessary technical basis for meeting future statutory emissions requirements.
Questa implementazione creerà le necessarie basi tecniche per soddisfare legalmente i requisiti sulle emissioni. Quando i concorrenti, invece, utilizzano già adesso un albero di trasmissione in fibra di carbonio, la mossa di BMW ci sembra finalizzata ad un’ottica di riduzione di costi piuttosto che normative anti-inquinamento.
Al debutto il Filtro Anti-Particolato per i motori benzina
La prima vettura al mondo a dotarsi di PPF (Petrol Particulate Filter, NdR) è stata la Ford Fiesta 1.5 ST, mentre ora toccherà alle BMW M3 e BMW M4.
Il propulsore S55 verrà aggiornato per ricevere il filtro anti-particolato, al fine di ottemperare alle future normative antiquinamento Euro6c.
Come influirà sulla risposta del propulsore? Non lo sappiamo. Ma quello che possiamo affermare è che le BMW M4 CS e la BMW M4 GTS non risentiranno di questi aggiornamenti. Quindi se ne avete possibilità, compratene una adesso.
Le future norme Post Euro 6
La normativa Euro 6c che sarà obbligatoria per tutti i modello omologati da settembre 2017 e venduti da settembre 2018 non modifica i precedenti valori per auto diesel (Euro 6a ed Euro 6b), ma interviene su quelle a benzina che dovranno ridurre il PN da 6×1012/km a 6×1011/km.
Da settembre 2019 tutti Euro 6d
Dopo l’Euro 6c ci sarà poi l’Euro 6d in due fasi. Tutto sarà focalizzato alla modifica dei cicli di omologazione avvicinandoli a quelli di reale utilizzo dell’auto.
Già a partire dal primo settembre 2017 tutte le omologazioni dei nuovi veicoli saranno fatte secondo lo standard Euro 6d-TEMP che prevede misurazioni degli inquinanti basate sul ciclo RDE (Real Driving Emissions) al posto del precedente NDEC e rilevamento della CO2 attraverso le nuove metodologie WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures).
La stessa omologazione Euro 6d-TEMP sarà obbligatoria per le auto nuove immatricolate da settembre 2019 e la dicitura “TEMP” sta ad indicare la prima fase dell’Euro 6d.
Nei primi tre anni sarà infatti concesso un “fattore di conformità” di 2,1 ai costruttori per adeguare ai nuovi limiti i veicoli di oggi, mentre un margine di errore di 1,5 sarà ammesso con l’introduzione dell’Euro 6d definitivo; questo entrerà in vigore il primo gennaio 2020 per le omologazioni e il primo gennaio 2021 per le immatricolazioni.