BMW Classic Tour Romania: un viaggio sulla Transfagarasan Road
BMW Classic Tour Romania è un momento unico che ripercorre l’iconica Transfagarasan Road a bordo di altrettante vetture iconiche Bavaresi
BMW Classic Tour Romania è un momento unico che ripercorre l’iconica Transfagarasan Road, realizzata dall’ex Regime Comunista, a bordo di grandi vetture iconiche Bavaresi
Due ragazzi della BMW Romania hanno iniziato a sognare un evento che unisce il piacere di guidare con il piacere di stare in montagna e quel sogno ha dato vita a un lavoro titanico da parte loro per ospitare un tour con alcune BMW della BMW Classic Garage attraverso la Romania. Questo itinerario richiederebbe circa cinque giorni per portarlo a termine.
In un momento in cui i viaggi per test drive fuori dal paese durano massimo un giorno, sembra qualcosa di anacronistico, eppure il BMW Classic Tour Romania, non si è perso d’animo. Le vetture messe a disposizione sono state delle arzille “nonnette” : BMW 745i E23, BMW 750Li E32, BMW 850CSi, BMW Z1 e BMW M3 GT E36.
BMW 745i E23
La prima vettura è stata la prima BMW Serie 7, ma non solo qualsiasi Serie 7, ma una 745i del 1983. L’aspetto è quello di una BMW Serie 6 E24 con quattro porte. Cromature a iosa, cerchi dal diametro ridotti e pneumatici dalla spalla alta, mostrano tutti i limiti d’età della vettura. All’interno un odore di plastica calda, vinile, tabacco e legno invecchiato, inonda l’abitacolo. Non aveva interni in pelle, ma panno blu in combinazione con gli inserti in legno aperti realizza un interno di una rara audacia. A questo si aggiunge il fascino tattile della miriade di pulsanti per azionare ogni accessorio della vettura, con le lunghe parole tedesche che completavano l’opera di smarrimento.
Lo spazio per le gambe all’anteriore è immenso, ma lo stesso non si può dire per i posti dietro, che non supera quello di una moderna BMW Serie 3. Diciamo che è un’auto da godersi in coppia e le tortuose strade Transfagarasan si fanno sentire attraverso le morbide sospensioni della Serie 7. Inoltre il lento servocomando non sprona a forzare il ritmo.
Sotto il cofano abbiamo uno dei motori più potenti per l’epoca: a dispetto della sigla non abbiamo un V8 da 4.5 litri, bensì un 6 cilindri in linea da 3.2 litri (M30) sovralimentato con turbocompressore. Totale 250 CV che vengono trasmessi al suolo attraverso un cambio automatico ZF a 3 rapporti. Tra le vetture in esame, è il motore maggiormente rumoroso.
BMW M3 GT E36
Mentre ci si avvicina al Transfagarasan, la strada diventa sempre più tortuosa, e sarebbe stato giusto passare a bordo della BMW M3 GT, un esemplare unico messo a disposizione dal BMW Classic Tour Romania.
A prima vista, la M3 GT è un normale Coupé E36, con dei cerchi speciali, ed un nuovo design del paraurti inferiore a cui si aggiunge uno spoiler posteriore di grandi dimensioni. In realtà, questa è una vettura che è stata costruita per omologare una variante di corsa per la Classe FIA GT e IMSA ed è una delle auto più rare presenti nel tour con appena 356 unità realizzate. La vettura è più leggera di circa 30 chilogrammi rispetto ad una normale M3, ha una pompa dell’olio con pedigree motorsport, sospensioni rinforzate ed una mappatura diversa della ECU che conferisce un plus di 7 cavalli.
I 296 CV non spaventano per il loro numero, ma chi dice che per divertirsi siano necessari solo cavalli a “gogo” forse non è mai salito su una vettura da 1430 kg. La BMW M3 GT emette suoni strani, provenienti da ogni parte dell’abitacolo, in quei sedili sportivi con pelle verde in mezzo e grigio alcantara sui bordi. Davanti a voi c’è un volante che sembra troppo grande e troppo sottile per una BMW.
Un manuale a cinque velocità racchiuso da alcuni inserti in fibra di carbonio e nello specchio retrovisore si vede una strada di montagna che si snoda molto velocemente.Il regime di rotazione sul passo non è mai stato al di sotto di 6.000 giri / min, trottando tra la seconda e la terza. I 296 CV iniziano a agire come un coro a 7.000 giri / min, quando l’auto inizia a trasmettere vibrazioni attraverso tutte le giunture.
Lo sterzo inizia ad essere molto comunicativo, l’auto sobbalza su ogni asperità che mira a far perdere la presa dal volante. I pneumatici posteriori cominciano a slittare trasversalmente, mentre lo sterzo, anche se non molto veloce, è molto preciso e comunicativo. L’alto suono gutturale del 6 cilindri aspirato, risuona fra le pareti rocciose delle montagne di Fagaras come un boomerang nelle vostre orecchie. E’ una vettura da godersi a finestrino abbassato, soprattutto nelle gallerie.
BMW 750Li E32
Dopo una corsa calda, è arrivato il momento di essere freschi: la BMW 750Li E32 del 1993. Questa è una delle vetture più chilometrate del lotto…29’000 km.
La seconda generazione della BMW Serie 7 è stata la prima vettura a ricevere un motore V12 in una tedesca dopo la Guerra Mondiale. Al momento del lancio, la BMW Serie 7 E32 potrebbe essere dotata di telefono, fax, mini-bar per la raccolta dei vini, controllo della stabilità, ma per questo era necessario aggiungere una seconda batteria (nel baule) ed un altro alternatore per gestire tutta l’elettronica. È il modello che ha allungato il tappeto rosso alle moderne, lussuose e super-lussuose BMW. La versione V12 ha un passo più lungo di circa 12 cm e c’è spazio nella parte posteriore per due boss mafiosi, oltre al loro contabile.
Un salotto viaggiante sul dritto. I 300 CV sono tutti distribuiti in maniera regolare e graduale, come una condanna a morte per iniezione letale. Al netto appare come una macchina lenta, ma le sue riserve sono più nascoste e se occorre, tira fuori gli artigli. Altrimenti, è comoda, spaziosa, solida e dannatamente bella. Le ruote di dimensioni generose per gli anni ’90 sembrano buone, ma rubano poco del comfort sulle strade rumene. Cinque metri di lunghezza ed una massa di quasi due tonnellate, rendono la BMW 750Li su Transfagarasan come uno squalo tra i pesci più piccoli che corrono contro il tempo sui fiumi di montagna per riprodursi.
BMW 850 CSi
BMW 850CSi: blu, aveva solo 11.000 km e sembrava fresca di concessionario. L’auto che ha quasi portato al tracollo finanziario BMW negli anni ’90, è dannatamente bella su queste strade.
La BMW 850CSi è intimidatoria, specialmente quando sai che solo 1.500 unità realizzate, ed oltremodo quando si guida una vettura molto grande e con oltre 1800 chilogrammi di massa, su strade che ricordavano quelle costiere. Non ci sono schermi touch, non c’è il freno a mano elettronico, non c’è l’ingresso USB. E’ semplicemente un interno raffinato, pulito e “driver oriented”. L’auto sembra moderna anche oggi e l’interno blu e nero è favoloso. È sicuramente una GT: seduta bassa, ampio parabrezza, ampi spazio attorno. Tutto propende per godersi un lungo viaggio lontano dalla città.
La BMW 850CSi è stata la summa tecnologia di BMW per l’epoca, tanto da rischiare di perdere soldi per mostrarle tutte: ciò che è realmente accaduto. Il suo sterzo attivo per le ruote posteriori ed il sistema di smorzamento elettronico, ha debuttato per la prima sulla BMW Serie 8 E31.
Puoi sentire come è dura e pesante l’auto quando apri la porta, perché è come cercare di aprire una porta di una macchina che si siede sul fondo di una piscina. Le porte sono pesanti, molto pesanti. Tuttavia, una volta abituati al cambio manuale a sei velocità, alla strana frizione e all’inerzia di una macchina di 1.860 chilogrammi, la BMW 850CSi si trasforma in una coupé enorme in grado di tollerare tutto ciò che le ruote affrontano. Buche profonde, asfalti ondulati, strettoie, rotonde, tutto.
E’ incredibile come BMW sia riuscita a costruire negli anni ’90 una macchina che può stare a diretto confronto con le moderne vetture in termini di comfort e sprint. L’assale posteriore sterzante interviene per contrastare il motore pesante sull’assale anteriore e se non si desidera colpire le barrieree ad alta velocità e si è contenti di mantenere un ritmo decente, allora si può definirla anche un’auto sportiva.