BMW Innovation Days Connected Drive 2011
Connected Drive è un modo fatto di interconnessioni. Collegamenti tra la propria vettura BMW ed il mondo informatico.
Ma Connected Drive è anche uno stimolo per nuove innovazioni a tutto campo, in modo da migliorare la fruizione della vettura al guidatore ed al contempo interfacciarsi con il mondo esterno.
Proseguendo con ordine nelle innovazioni ed addentrandoci all’interno della mera “invenzione” partiamo con il Dynamic Light Spot: un fascio di luce concentrato per una maggiore sicurezza.
Numerosi incidenti, soprattutto infortuni gravi verificatisi di notte, sono dovuti al fatto che persone o altri esseri viventi (per esempio selvaggina) sulla strada vengono riconosciuti troppo tardi. BMW intervenne allora con il sistema Night Vision, ma con il nuovo Dynamic Light Spot il rischio di incidenti notturni può esser drasticamente ridotto. Il sistema consiste in una luce di marcatura che rileva attraverso dei sensori gli oggetti più a rischio nella zona davanti alla vettura e li illumina in modo puntuale. Contemporaneamente, una striscia luminosa sulla strada davanti alla vettura si estende fino all‟oggetto a rischio di collisione, così da attirare l‟attenzione del guidatore. Questo riconoscimento precoce del pedone permette al guidatore di avviare una manovra di frenata o di evitare la persona.
Oggi è tecnicamente possibile rilevare la posizione di un pedone con la massima precisione. Una volta riconosciuta, il proiettore concentra la luce su questa zona e indica dove si trova un pedone che eventualmente è a rischio. In BMW questo sistema viene definito Dynamic Light Spot. La differenza fondamentale tra il sistema sviluppato internamente da BMW e gli altri assistenti di marcatura è la striscia luminosa lungo la strada. Questa striscia attira l‟attenzione del conducente in modo sicuro e diretto sulla persona esposta al rischio di collisione e lo invita a reagire in modo veloce ed intuitivo.
I proiettori del futuro: alla luce laser
Dopo la tecnica LED, il prossimo passo logico nello sviluppo di sistemi d‟illuminazione automobilistici è costituito dalla luce laser. Già oggi i tecnici BMW lavorano su progetti che permetteranno d‟introdurre fra pochi anni la luce laser nella produzione di serie.
La luce laser si distingue radicalmente dalla luce solare e dalla luce generata da altre fonti luminose finora conosciute. La luce laser è monocromatica: ciò significa che è composta da un‟unica lunghezza d‟onda. Inoltre è coerente, cioè le sue oscillazioni sono sincrone. In questo modo è in grado di fornire un fascio di raggi luminosi quasi paralleli, da un‟elevata luminanza, mille volte più intensi delle tradizionali unità LED. Queste caratteristiche permetteranno di realizzare con la luce laser delle funzioni completamente nuove nei proiettori automobilistici. In più, grazie all’elevata efficienza di sistema della luce laser, rispetto ai proiettori LED sarà possibile dimezzare nuovamente il consumo energetico.
Un altro vantaggio della tecnologia d’illuminazione laser verrà invece sfruttato ampliamente dagli ingegneri BMW: la sua elevata efficienza. Due valori illustrano l‟alta efficienza del sistema: un Watt di luce laser fornisce circa 170 lumen (unità fotometrica della corrente luminosa prodotta), mentre la luce LED produce solo 100 lumen. Il confronto di questi valori illustra chiaramente che BMW intende utilizzare la tecnologia della luce laser per aumentare l‟efficienza della vettura. È dunque più che logico celebrare l‟anteprima della luce laser in una Concept car del nuovo sub brand BMW i, la BMW i8 Concept. BMW i simbolizza anche un‟interpretazione nuova del termine premium, definito fortemente attraverso la sostenibilità.
Extended Floating Car Data: cosa si nasconde dietro l’angolo?
Grazie a un affidabile sistema di autoidentificazione, già oggi le vetture BMW contribuiscono attraverso gli Extended Floating Car Data a migliorare la qualità dei bollettini sul traffico. Nell‟estate del 2011 il BMW Group ha introdotto nella propria produzione di serie l‟ampio e veloce sistema d‟informazioni sul traffico Real-Time Traffic Information (RTTI). In futuro, potranno venire rilevati anche i dati di avvertimenti di pericoli locali, così da completare in modo ideale il sistema RTTI.
La previsione in rete si basa sulla simulazione del traffico nella strada che sta per percorrere la vettura. Per rendere la previsione il più affidabile possibile, il sistema in rete utilizza differenti fonti di dati. Una di queste è costituita dai dati storici sul traffico: questi sono i dati risultanti dall‟osservazione di una determinata tratta per un periodo prolungato, così da permettere di formulare delle previsioni sulla probabile intensità del traffico e sulla velocità media in un determinato punto a una determinata ora. Questo consente di formulare delle prime conclusioni sulla probabile intensità del traffico e, per esempio, su un possibile rischio di dovere viaggiare in coda.
Inoltre vengono considerati i dati dalla comunicazione Car-2-Car e Car-2-Backend-2-Car. La comunicazione Car-2-Car prevede una comunicazione diretta tra le vetture fino a una distanza di 500 metri. Questo significa che la mia vettura “vede” anche quello che “vede” la vettura che precede e può calcolare il tempo necessario fino che raggiungerà la posizione della vettura davanti. L‟orizzonte della previsione viene sensibilmente ampliato dalla comunicazione Car-2-Backend-2-Car, perché il collegamento con il server non esige più un link diretto tra le singole vetture. In questo caso, delle informazioni importanti sono per esempio dei dati sul numero e la velocità delle automobili che si trovano nelle vicinanze della mia vettura. I dati per il calcolo della situazione del traffico vengono completati con i dati della mia vettura, come la posizione momentanea e la velocità attuale, la rotta percorsa e la destinazione.
Un algoritmo calcola il futuro. In base alla combinazione intelligente di questi dati (fusione di dati), un algoritmo calcola lo sviluppo del traffico nei prossimi due minuti. Dal risultato del calcolo l‟algoritmo elabora una raccomandazione per il guidatore. Questa può essere un avvertimento, ma anche la proposta di viaggiare a una determinata velocità, per esempio per seguire un‟onda verde. È anche ipotizzabile l’avviso che il prossimo semaforo sta per passare al rosso e il guidatore può rilasciare il pedale dell‟acceleratore, così da risparmiare dell‟energia, tenendo sempre conto della coda formata dalle vetture vicine.
La grande sfida della previsione in rete è costituita dalla possibilità di prevedere con un alto livello di precisione che cosa succederà, dunque dalla possibilità di elaborare da tutti i dati disponibili gli scenari più probabili e delle informazioni affidabili.
L’algoritmo traduce la combinazione complessa dei dati in una previsione affidabile attraverso una simulazione del microflusso del traffico.Esegue questa simulazione circa 100 volte al secondo. La distribuzione delle vetture e il comportamento dei loro guidatori virtuali sono soggetti a una leggera variazione casuale, così che ogni secondo vengono elaborate 100 varianti differenti per i prossimi due minuti. In base a questo elevato quantitativo di dati e alla frequenza di determinati eventi è possibile formulare delle previsioni affidabili sulla realtà nei prossimi due minuti. Se l’algoritmo riconosce degli scenari altamente probabili, esso emette degli avvertimenti o dei suggerimenti.
Automobile o backend?
Nell’attuale prototipo di ricerca, un grande computer sistemato nel bagagliaio mette a disposizione la potenza di calcolo necessaria che teoricamente dovrebbe fornire il backend. Per questo motivo gli ingegneri esaminano attualmente mezzi e modi per scalare ed integrare l‟unità di calcolo nell‟autovettura e, in alternativa, per trasferire il lavoro di calcolo al backend, così da mettere in futuro a disposizione la soluzione più adatta.
La particolarità e il grande vantaggio della previsione in rete è la combinazione dei dati disponibili. La vettura ottiene le informazioni su quello che si trova direttamente davanti ad essa attraverso la comunicazione Car-2-Car, mentre i dati su tutto quello si trova più lontano viene coperto dalla comunicazione Car-2-Backend-2-Car. La base di calcolo sono i dati storici sul traffico. Al fine di formulare delle previsioni ancora più precise, in futuro la base di dati per la simulazione del flusso del traffico verrà completata da dati sul traffico in tempo reale, come quelli forniti dal sistema RTTI, dalle informazioni dei semafori, dai dati della segnaletica dinamica verticale o da informazioni meteo.
Press Release completa: BMW_Group_Innovation_days_IT