BMW M3: 30 anni di storia ed evoluzioni
BMW M3: 30 anni di storia ed evoluzioni per una delle legende automobilistiche del marchio bavarese e non. Scopriamo la sua cavalcata verso l’immortalità
BMW M3: 30 anni di storia ed evoluzioni per una delle legende automobilistiche del marchio bavarese e non. Scopriamo la sua cavalcata verso l’immortalità. Il 2016 segna un’anno ricco di avvenimenti. Il Centenario del BMW Group, i 50 anni di BMW Italia ed i 30 anni della BMW M3. BMW Motorsport Division, la branca precursore della BMW M Division, ha creduto fortemente nello sviluppo di un modello ad alte prestazioni, ricavato da una normalissima berlina di produzione. Un modello che si è rivelato iconico, non solo per BMW, che ha contribuito alla diffusione ed alla crescita di altre vetture ad essa ispirate. Quattro ospiti a sorpresa saranno presenti alla festa di compleanno della loro progenitrice: la BMW M3 Pickup dal 1986, la BMW M3 Compact dal 1996, la BMW M3 Touring dal 2000 e la seconda incarnazione del Pickup BMW M3 svelato nel 2011.
Perchè una BMW M ricavata da una vettura di serie?
La risposta è oltremodo semplice: occorrevano 5000 esemplari da omologare per il campionato DTM all’interno dell Gruppo A. Tutti questi esemplari dovevano esser venduti entro 12 mesi e quindi si è dovuto procede ad uno sviluppo in tandem della versione da gara e della “street-legal”.
Nuovi e rivisti assali, gruppo sospensioni ed ammortizzatori, sono stati tutti realizzati su misura per le esigenze racing, così come l’impianto frenante, che ha unito l’ABS di serie con freni a disco ventilati nella parte anteriore ed una pompa ad alta pressione azionata dal motore. Dettagli come il cambio “dog-leg” con prima marcia invertita, è un chiaro messaggio per il mondo delle corse.
In cima, ovviamente, il risparmio di peso. Mentre il corpo vettura, con ampi passaruota, è stato fabbricato da lamiera in modo tradizionale, i paraurti anteriore e posteriore insieme alle minigonne, portellone e spoiler erano realizzati in plastica. Gli esperti di BMW Motorsport hanno ottimizzato l’aerodinamica della vettura, inclinando il montante posteriore della BMW M3 con un angolo leggermente meno marcato della vettura “derivata” ma aumentandone la base di appoggio. Questo ha permesso al flusso d’aria di essere diretto verso lo spoiler posteriore in modo più efficace.
Il cuore della BMW M3: il suo motore ad alta potenza specifica
Il 4 cilindri 2.0 litri M20, cresce fino a 2.3 litri e passando fra le sapienti mani del reparto BMW M, guadagna la sigla S14. Guadagna la distribuzione con doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro, mentre la testata è ricavata “segando” due cilindri dal propulsore M88 che equipaggia la BMW M1. Il manovellismo della BMW M3 è stato progettato per essere così rigido, da esser in grado di gestire 10.000 giri al minuto e altro ancora. Il regime nominale del motore della vettura di produzione di serie si ferma a 6.750 giri al minuto, pertanto ha lasciato un sacco di margine per ulteriori evoluzioni di questo motore.
I modelli outsider: pickup, cabrio, touring e compact – BMW M3 Pickup (1986)
Che la BMW M3 sia divenuta una vettura iconica, non lo scopriamo certo oggi. Questo ha spinto i vertici della BMW Motorsport Division ad avventurarsi verso altre declinazione del modello “M3”.
E’ del 1986 la prima sperimentazione con la BMW M3 pickup. Il modello nasce dall’esigenza di spostare alcuni componenti “ingombranti” tra i vari reparti della BMW M Division. Una coupè non era propriamente adatta e non ci volle molto affinchè il tetto della stessa lasciasse il posto ad un capiente cassone. La base, una Serie 3 Cabrio, venne stravolta e gli fu installato il 4 cilindri S14, della “variante” italiana da 2.0 litri e con 192 CV. Solo in seguito venne adeguato il 2.3 litri da 200 CV della BMW M3 di serie.
Una nuova fetta giovanile: la BMW M3 Compact (1996)
Un modello che si rivolgesse maggiormente ai giovani, questo era il compito della BMW Serie 3 Compact. I tecnici di Garlich non si fecero scrupoli nell’installarle il 6 cilindri in linea da 3.2 litri da 321 CV. Nacque la BMW M3 Compact. Più leggera di 150 kg rispetto alla BMW M3 Coupè, ma totalmente sgraziata come lo era la Compact di base. Se vogliamo, questa vettura può esser la progenitrice dell’attuale BMW M2.
BMW M3 Touring (2000): bimbi, cani e bagagli tutto di corsa
La BMW M3 E46 è stata ritenuta una delle BMW M maggiormente equilibrate della storia. Dinamica, sportiva, ma al contempo usabile tutti i giorni. Da quest’ultima idea di utilizzo venne realizzata – in forma prototipale – una variante Touring della Serie 3 Motorsport.
Questo prototipo ci ha permesso di dimostrare che, da un punto di vista puramente tecnico, almeno, è stato possibile integrare un modello Touring ad una M3 con pochissima difficoltà. Una cosa importante che ci serviva dimostrare era che le porte posteriori del modello di serie potrebbero essere rielaborate per adattarle ai passaruota posteriori senza la necessità di costose modifiche. Una volta che era passato attraverso la catena di montaggio, la BMW M3 Touring avrebbe richiesto solo minimo il lavoro manuale di follow-up per adattare le parti specifiche BMW M e dettagli interni, per esempio.
Jakob Polschak, responsabile di BMW Motorsport Division
La storia si ripete: BMW M3 Pickup (2011)
Come con l’originale, i responsabili della sua creazione hanno utilizzato una vettura cabrio come base di partenza, dato che aveva già tutti i rinforzi richiesti dal telaio. “Il lavoro di conversione era già iniziato in maniera silente durante la primavera del 2011. Ma poi qualcuno ha avuto l’idea di commercializzare il veicolo come scherzo per il Primo Aprile, che era proprio dietro l’angolo”, racconta Polschak.
Per adescare il pubblico, vennero fatte delle foto spia della calibrazione della vettura mentre era al circuito Nordschleife del Nürburgring. Tutto questo nel giorno precedente al Primo Aprile.
E ha funzionato. Un buon numero di giornalisti e blogger hanno abboccato all’esca ed hanno creduto alle voci. Anche il comunicato stampa ufficiale pubblicato il 1 ° aprile del 2011 non ha messo subito le cose in chiaro, prima di presentare la BMW M3 Pickup come la ” quarta variante di carrozzeria” in seguito alla berlina, Coupé e Cabrio.
Pesce D’Aprile, ma con stile
Tutto si apriva con la dicitura: “309 kW / 420 CV sotto il cofano e una capacità di carico di 450 chilogrammi sopra l’assale posteriore assicurano la miscela distintiva dei modelli BMW M al piacere di corsa con lo stile di guida e la praticità di tutti i giorni ad un livello completamente nuovo “. Inoltre è stato sottolineato che la vettura era di 50 kg più leggera della cabrio. Se si fosse rimosso anche il tetto Targa, altri 20 chilogrammi sarebbero stati risparmiati, oltre ad abbassare ulteriormente il baricentro e quindi fornire una dinamica di marcia ancora più nitida.
Fin quando, alla fine del comunicato stampa – con discrezione – è stato rivelato che il modello in questione era in realtà un esemplare unico costruito per l’uso come un veicolo di trasporto laboratorio. A differenza del suo predecessore, però, era anche stato omologato per la circolazione in strade aperte ala traffico.