BMW M5 E34: una “nonnina” ancora arzilla
La BMW M5 E34 lanciata nel 1992 una delle M su base Serie 5 ad avere una personalità distinta da tutte le altre
Durante la settimana di lancio della BMW M5 M xDrive in Europa, BMW ha portato in pista anche le altre generazioni di M5. Scopriamo questa BMW M5 E34 del 1992 in Daytona Violet
Durante il lancio della BMW M5 F90 in Europa, BMW ha messo a disposizione alcune delle sue BMW M5 “oldtimer” per i giornalisti. Un’occasione unica per capire l’evoluzione dell’idea “M5” secondo BMW ed ha permesso di avere una certa prospettiva su come dovrebbe essere una M5, da dove è partita e dove sta andando.
Una delle BMW M5 a portata di mano era quella della generazione E34 nella favolosa tinta Daytona Violet che, nonostante la sua forma semplice e squadrata, appare fantastica. Molto lo fa il colore, siamo onesti. Ed in questa nuova recensione video, vediamo solo perché le vecchie BMW M5 sono così riverite e così speciali.
In primo luogo, basta guardarla. Sia dentro che fuori, non ci sono frivolezze, niente di superfluo. Sembra solo un’auto ed è così molto rincuorante vedere tanta pulizia in un giorno in cui le macchine sono così selvaggiamente ridondanti di orpelli inutili. A questo stile “liscio” corrisponde la BMW M5 E34, una delle berline più veloci e performanti del pianeta a suo tempo; con quell’idea di treno a 4 porte che viaggia spedito senza fermate intermedie.
Paragonata ad una odierna Toyota Rav4, l’epitome del trasporto urbano, razionale e pratico, ha così tanto stile che fa apparire la nipponica SUV fuori contesto. Quando venne disegnata la M5 E34, Lamborghini stava disegnando la Countach per mano di Bertone. Quindi la semplicità della BMW M5 E34 è deliziosamente piacevole.
Una guida d’altri tempi
Poi c’è il modo in cui si guida. Lo sterzo idraulico e le sospensioni fisse, senza un miliardo di modi personalizzabili, gli consentono di guidare in modo talmente dolce e puro da farvi desiderare i vecchi tempi. Certo, c’è molto gioco nello sterzo al centro, visto che l’E34 probabilmente ha avuto il peggior comando idraulico di tutte le 5 generazioni della serie tranne forse l’ E12, ma è molto, molto più comunicativo e puro di qualsiasi cosa possiate trovare oggi .
La parte migliore, però, è quel motore. Un mostruoso 6 cilindri in linea, aspirato, da 3,8 litri, con una potenza di 340 CV a 7.000 giri / min, che solo a sentirlo suonare di aspirazione è una goduria immensa. È sonoro e caratteristico, senza il bisogno di rumore artificiale pompato attraverso gli altoparlanti. Senza l’ausilio di sovralimentazione meccanica (turbo) o moduli elettrici o qualsiasi altro aiuto aggiuntivo, è pura potenza a sangue blu.
Nulla di ciò equivale a dire che la nuova BMW M5 M xDrive F90 sia peggiore o più brutta della E34. In effetti, potrebbe essere la migliore M5 di sempre. È un’auto stupefacente. Tuttavia, l’unico appunto è nelle sensazioni di guida che la M5 E34 Daytona Violet riesce a fornire. Guidare una vecchia M5, più pura e, in definitiva, più accattivante è una scelta ricercata. Quindi, in pratica, quello che sto cercando di dire è che se ti puoi permettere di acquistare una M5 nuova di zecca, mettiti alla ricerca di una vecchia generazione. Così puoi divertirti a guidare la F90 durante la settimana, e la “oldtimer” nei fine settimana avendo “botte piena e moglie ubriaca“.