BMW: razionalizzazione della gamma per finanziare la ricerca
BMW AG effettuerà una razionalizzazione della gamma, tagliando modelli, propulsori ed allestimenti ridondanti, al fine di investire nel reparto Ricerca e Sviluppo
BMW semplificherà i suoi processi produttivi, offrendo meno varianti di motori ed equipaggiamenti, per compensare gli alti costi di ricerca e sviluppo (R & S) fino al 2019
Una decisione presa dopo una lunga riflessione all’interno del board finanziario del BMW Group, con il direttore del reparto finanziario della casa automobilistica tedesca Nicolas Peter che ne espone i motivi fondamentali.
Il gruppo sta sviluppando in maniera predominante le tecnologie per auto elettriche autonome e veicoli smart-grid in aggiunta ai veicoli con motori “convenzionali” che dovranno soddisfare le più severe normative in tema di emissioni.
Allo stesso tempo, la Cina, sta effettuando una spinta aggressiva per introdurre auto elettriche all’interno del mercato. L’occasione ha spinto le case automobilistiche europee ad accelerare lo sviluppo e l’uscita sul mercato di veicoli elettrici e ibridi, spingendo verso l’alto i costi.
Nel 2016, BMW ha speso 5,16 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo
“I prossimi tre anni sarà compreso tra 5,5 per cento e il 6 per cento dell’intero fatturato“, così Nicolas Peter ha riferito ai giornalisti.
Perché le auto elettriche e ibride sono meno redditizie rispetto alle vetture con motori a ciclo otto e diesel, BMW sta operando dei tagli, riducendo la complessità della sua offerta in tema propulsori ed equipaggiamenti. In gergo viene definita razionalizzazione.
E’ assurdo che una casa automobilistica abbia oltre 100 differenti modelli di volante. Ne abbiamo veramente necessità?
Ha continuato Nicolas Peter.
BMW abbandonerà la possibilità di ordinare la BMW Serie 2 Coupè negli USA con cambio manuale, così ridurrà drasticamente i costi di omologazione. Mentre ha eliminato completamente la trasmissione manuale dalle versioni entry level delle nuove BMW Serie 5 Diesel. Inoltre, verrà ridotto anche il numero di varianti di propulsori offerti.
“Nella serie 5 abbiamo quattro motori diesel in offerta. Io non scommetterei sulla presenza di quattro motori diesel nella prossima generazione”
ha affermato Peter.
Ed il mercato?
BMW ha bloccato con la sua road map per un lieve incremento sia nelle vendite dei veicoli sia nell’aumento dell imposte ante utile di quest’anno, nonché un aumento di margine sui guadagni prima degli interessi e delle imposte (EBIT) tra l’8 e il 10 per cento.
Le vendite hanno ricevuto una spinta, grazie al lancio della nuova Serie 5 berlina, che ha superato le aspettative.
La casa automobilistica ha registrato una crescita delle vendite a due cifre in Cina e rimane sulla buona strada per mantenere questo slancio, grazie alla prossima presentazione delle BMW Serie 5 Li e X1 Li.
Ci sono alcuni segnali che ci fanno constatare un mercato sempre più difficile; invero quello statunitense può rimanere stabile o addirittura destinato a contrarsi. Tanto da far verificare la possibilità di tagliare alcuni modelli dall’offerta Americana.
Peter afferma che il BMW Group non aveva ancora deciso dove costruire la versione elettrica della prossima Mini, anche se una decisione sarebbe arrivata quest’anno, con Oxford prima scelta produttiva.