BMW X3: ecco le sue concorrenti
La nuova BMW X3 si addentra in un mercato ricco di concorrenti agguerrite ed ognuna con un carattere proprio. Scopriamo quali…
BMW X3 G01, recentemente presentata dovrà scontrarsi con Mercedes GLC, Audi Q5, Volvo XC60 ed Alfa Romeo Stelvio. Perchè preferirla e perchè no?
Dopo la recente presentazione della nuova X3 G01, ci siamo chiesti come andrà a scontrarsi con la diretta concorrenza. In primis le “storiche” rivali Teutoniche quali la Mercedes-Benz GLC e l’Audi Q5. Ma non sono da sottovalutare le outsider rappresentate dalla Volvo XC60 ed Alfa Romeo Stelvio.
Vetture molto diverse fra loro, tutte con caratteri decisi e con contenuti tecnici di primo piano. Siano essi maggiormente focalizzati all’info-telematica piuttosto che alla sicurezza passiva, ovvero comfort e guida. Insomma, ad ogni carattere, una vettura. Questo consente di ritagliarsi quasi un SUV secondo le proprie esigenze. Vediamo come.
La rivale di sempre: la Mercedes-Benz GLC
La Mercedes-Benz GLC sta avendo un riscontro molto positivo di vendite negli Stati Uniti, mercato principale della Stella. Gli americani lo trovano molto buono da guidare, comodo, pratico e sopratutto di tendenza. Questo ultimo pezzo è quello che attualmente fa vendere vetture di questo particolare segmento. Dalle premesse della cartella stampa, anche la BMW X3 promette di aver migliorato le doti dinamiche, e sopratutto i suoi interni: vero tallone d’Achille della serie precedente.
Esternamente, la nuova BMW X3 è l’auto più muscolare delle due. La GLC è abbastanza tonica, ma la X3 ha i muscoli. E’ più aggressiva, con una linea di cintura più pronunciata e un muso imponente, che da una sensazione di maggior robustezza.
Negli interni, il discorso non cambia. Mercedes-Benz sta iniziando a pantografare anche gli interni dalla Classe S alle altre vetture della sua gamma. Ma nella GLC questo non è avvenuto. Più che l’idea di un SUV, da l’idea di lusso, che traspare nell’utilizzo dei materiali impiegati.
La gamma motori della GLC è molto più articolata della BMW X3, che ha dalla sua lo “svantaggio” di esser al debutto.
Si parte con il piccolo 4 cilindri da 1.6 litri a gasolio da 136 CV della GLC 200d, per salire al poderoso 6 cilindri diesel 3.0 litri da 258 CV della GLC 350d. Sul fronte Ciclo Otto, ritroviamo sempre il 4 cilindri, ma 2.0 litri, da 211 CV della GLC 250. Poi passiamo attraverso l’ibrido della GLC 350e con il 2.0 litri accoppiato al motore elettrico con una potenza complessiva di 320 CV. Top di gamma, il V8 4.0 litri Twin Turbo della GLC 63s AMG da 510 CV.
La rivale teutonica: l’Audi Q5
Dall’esterno, è subito evidente che la nuova BMW X3 sia molto più muscolare dell’Audi Q5. Il primo ha una linea di spalla aggressiva, fianchi muscolosi e “allarga” le narici come un toro. In confronto, l’Audi Q5 è quasi sterile. Anche se ha linee nitide, chiare e smart-looking ed è attraente a sé stante. Solo che manca di quel “non so che” in grado di caratterizzarla. BMW sembra anche spingere l’idea che la nuova X3 è una macchina abbastanza robusta con una discreta capacità in off-road, cosa che non sembra trasparire molto dalle prove stampa della Audi Q5.
All’interno, presentano due poli opposti nel design. L’abitacolo della Audi Q5 è minimalista ed elegante, senza linee inutili o elementi di disturbo. E’ rifinito con cura, pieno di tecnologia e dotato di una eccellente ergonomia. Al contrario, la BMW X3 è pieno di angoli acuti, cambiamenti nello stile di design e linee intersecanti. Qualora la Q5 sembra smart ed high-tech, la X3 sembra più aggressiva. Entrambi gli abitacoli sono molto ben rifiniti anche se molto diversi. Dipende da cosa si voglia guidare tutti i giorni, qualcosa di sportivo e aggressivo o qualcosa di elegante e minimalista. Entrambi sono ricchi di tecnologia e lusso, però, così si cade in piedi con entrambe.
La gamma motori della Q5 parte con il 4 cilindri 2.0 TDI da 150 CV, per arrivare al culmine con il V6 3.0 TDI da 286 CV. Sul versante benzina, abbiamo l’entry level con il 4 cilindri 2.0 TFSI da 252 CV e subito dopo la versione SQ5 con il V6 3.0 Twin Turbo da 354 CV
Dalla fredda Svezia la Volvo XC60
Giusto pochi mesi prima del debutto della rinnovata X3, Volvo lancia il suo nuovo SUV medio basato sulla nuova piattaforma modulare SPA. In sostanza è una piccola XC90, poichè ne eredita il linguaggio esterno e la cura sontuosa negli interni.
La BMW X3 è sempre la più muscolare del lotto, ma la Volvo XC60 sfoggia una linea più da “macho” che ha nel trattamento delle superfici il suo punto di forza. Le caratteristiche luci diurne “Thor’s Hammer” e l’imponente mascherina, fanno apparire la Volvo molto ben piazzata al suolo. La linea di cintura che sale verso l’alto è molto analoga a quella della BMW X3. Fondamentalmente le due vetture sono sovrapponibili come idea di design, sebbene abbiano – per fortuna – scuole di pensiero con sfumature differenti. Anche qui è più marcata la capacità dell’off-road con l’utilizzo di pacchetti specifici e gommatura ad hoc (non certo i cerchi aftermarket da 21″,NdR).
Dove abbiamo un distacco completo con tutti gli altri competitors è negli interni. La Volvo utilizza un design minimalista, ma non povero, di chiaro scuola “svedese”. L’utilizzo di materiali di alta qualità è visibile ad occhio, così come la progettazione degli inconfondibili sedili di guida.
Una plancia lineare, che è più votata all’idea di “salotto viaggiante” che di vettura sportiva. Sebbene l’immagine esterna vada in tutt’altra direzione. Su questo aspetto la BMW X3 è più coerente.
La gamma motori della Volvo XC60 è esclusivamente 4 cilindri. Parte con il 2.0 litri turbo diesel da 190 CV della D4 fino ai 235 CV della D5 con PowerPulse. Sul lato benzina, abbiamo alla base la T5 con 254 CV con singolo turbo, per poi salire ai 320 CV della T6 sovralimentata con turbocompressore e compressore volumetrico. Punta di diamante è la variante ibrida T8, con il motore termico della T6 e l’unità elettrica sull’asse posteriore, per un totale di 408 CV.
Ritmo latino: l’Alfa Romeo Stelvio
Al Salone di Los Angeles del 2016, Alfa Romeo ha presentato in “pompa magna” il suo primo SUV: l’Alfa Romeo Stelvio. Prende il nome dal famoso Passo dello Stelvio in Italia, che molti considerano essere la più grande strada in cui cimentarsi al mondo. La base di partenza del nuovo Stelvio è la piattaforma modulare “Giorgio”, che ha già dato i natali all’Alfa Romeo Giulia. Una presenza scenica di tutto rispetto, che lo rendono più simile ad un Crossover che ad un vero e proprio SUV. Qualcuno in rete l’ha già definito una “Giulietta anabolizzata”, che in fin dei conti non è denigratorio. La gamma motori è costituita dal 4 cilindri 2.0 litri TBI da 200 e 280 CV (Veloce) con al culmine il V6 da 2.9 litri TwinTurbo della Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio. Sul fronte diesel abbiamo il 2.2 Mjet da 180 CV e 210 CV.
La linea esterna è molto muscolare, flessuosa ed armonica, con una presenza scenica tutt’altro che dismessa. Qui è il classico “trilobo” Alfa Romeo a comandare con le luci diurne a fare da cornice. Un altro modo di presentarsi in strada rispetto alla BMW X3, ma la Stelvio è assolutamente riconoscibile.
La linea al posteriore, invece, è molto più compatta e “già vista”, ma ben si armonizza con l’idea di “crossover” che vuole affrontare il primo Suv del “Biscione”. Considerando che è una primizia per il marchio, non ci si può lamentare.
All’interno dell’Alfa abbiamo dei classici richiami al passato con un richiamo forte alla produzione attuale di BMW. Sia per il trattamento delle superfici, sia per il modo in cui è progettata la plancia.