Nuovi standard di omologazione per veicoli ibridi plug-in: cosa cambia?
A partire dal 1° gennaio 2025, entra in vigore il nuovo standard di omologazione Euro 6e-bis, che introduce test più rigorosi per le autovetture ibride plug-in (PHEV). Le nuove procedure prevedono una distanza di valutazione estesa da 800 km a 2.200 km per le misurazioni delle emissioni di CO₂ e del consumo di carburante, con conseguenti valori più rappresentativi delle condizioni di guida reale.
Un’analisi condotta dall’International Council on Clean Transport (ICCT) sulla BMW X1 xDrive25e evidenzia un significativo incremento dei valori di emissione: dai precedenti 45 g/km ai 96 g/km, secondo i nuovi parametri. Ulteriori cambiamenti sono attesi nel 2027 con l’introduzione dello standard Euro 6e-bis-FCM, che porterà la distanza totale dei test a 4.260 km, facendo stimare emissioni di circa 122 g/km per il medesimo modello.
Valutazione più attinente alla realtà per i veicoli Plug-in
Questi aggiornamenti interesseranno inizialmente i modelli PHEV lanciati dal 2025, ma dal 31 dicembre 2025 coinvolgeranno anche tutti i veicoli plug-in esistenti. Tale uniformazione dei dati di omologazione consentirà una valutazione più coerente ed affidabile delle performance ambientali dei veicoli, offrendo agli utenti informazioni più chiare e utili per una scelta consapevole.
Questa normativa rappresenta una sfida significativa per i produttori, che negli ultimi anni hanno fatto ampio affidamento sui modelli ibridi plug-in per contenere la media delle emissioni di CO₂ delle loro flotte e ridurre le sanzioni previste dall’Unione Europea. A partire dal 2025, il limite medio di emissioni di CO₂ per flotta sarà abbassato a 93,6 g/km, rispetto agli attuali 115,1 g/km, con sanzioni di 95 euro per ogni grammo di CO₂ eccedente per veicolo venduto.
L’introduzione di standard più severi si inserisce nel quadro più ampio delle politiche europee per il contrasto alle emissioni inquinanti e la promozione di tecnologie sempre più efficienti e sostenibili.